Bandiera bianca
Anche gli astemi bevono
Da un anno a Dublino esiste un pub che vende cocktail di frutta, estratti di vegetali, bevande gasate. Ecco il motivo per cui non ha ancora fallito
Una delle grandi novità dello scorso anno era stata l’apertura, a Dublino, del primo pub per astemi: a Dublino, ripeto, che è come aprire una moschea nella navata centrale di San Pietro (oddio, forse un giorno accadrà davvero). Sarà fallito, direte voi. E invece il B0%ard Pub è ancora lì, seraficamente intento a servire birra zero, vino senza alcol, cocktail di frutta, estratti di vegetali, bevande gasate, presumo anche caffè d’orzo, cioccolata calda, tazze di latte, infusi di cicoria e bicchieroni d’acqua di rubinetto. Come ha fatto a resistere? Semplice. I gestori si sono resi conto che esiste una minoranza di persone – ristretta ma tenace – che, quando entra in un pub, pretende una birra vera. O una bottiglia di vino, o un solido whisky. Magari addirittura un cocktail non analcolico.
Rassegnati, dunque, i gestori si sono regolati come le bracerie che riservano ai vegetariani un angolino di menù con il tofu e le verdure grigliate, o i sushi che, se proprio insisti, ti preparano una cotoletta. Hanno iniziato a servire qualche birra con gradazione superiore allo 0 per cento, poi l’occasionale vinello, lo sporadico whisky, l’inevitabile cocktail. E così sono riusciti a far sopravvivere il proprio avveniristico esercizio commerciale: rendendolo un pub per astemi che bevono.
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