Jim Heimann Collection/Getty Images 

bandiera bianca

La differenza tra opere e omissioni

Antonio Gurrado

Un giudice inglese ha dato torto alla cameriera di un pub nel corso del processo per molestie sessuali intentato contro il suo datore di lavoro, reo di averla abbracciata avvicinando le labbra alla zona fra guancia e collo, senza però schioccarle nessun bacio

C’è un giudice a Londra! Si tratta del magistrato che ha dato torto alla cameriera di un pub nel corso del processo per molestie sessuali intentato contro il suo datore di lavoro, reo di non averle dato un bacio. Nel senso che, salutandola, costui l’aveva abbracciata avvicinando le labbra alla zona fra guancia e collo, senza però schioccarle e tenendosi a distanza di sicurezza; baciando l’aria, per così dire, non si sa se perché colto da preventivi rimorsi o perché aduso allo scambio affettato di bacetti finti, muah muah, che vanno di moda in cerchie sociali un po’ ipocrite (o magari, chissà, ipocondriache). C’è un giudice a Londra e ha stabilito che la questione non ha nulla a che fare con le molestie sessuali, bensì con la più radicale distinzione fra atti e intenzioni: allo stesso modo in cui non si può condannare qualcuno per omicidio dopo che ha mimato di sparare con le dita, o non si può arrestare per percosse chi solleva la mano, ma poi rinsavisce e la abbassa. C’è un giudice a Londra e ci ha un po’ tranquillizzati: ancora per qualche anno, non finiremo dietro le sbarre per qualcosa che abbiamo pensato e non abbiamo fatto.

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