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Bandiera Bianca

I ragazzi non riescono più ad essere felici

Antonio Gurrado

Secondo una ricerca commissionata dall'Onu, i giovani stanno invecchiando e lo comprova il cambiamento della parabola della felicità. Essere giovani oggi è faticoso, bisogna occuparsi di troppe sfide, dall'ambiente all'identità sessuale. Riusciranno a rilassarsi solo da vecchi

I giovani stanno invecchiando e non solo per definizione, dovuta all’inesorabile trascorrere del tempo – come nel celebre aneddoto, raccontato da Buzzati, sulle arzille vecchiette che, sedute al bar, si lamentano che da decenni nessuno le abbordi perché “non ci sono più i giovanotti di una volta”. I giovani stanno invecchiando e lo comprova il cambiamento della parabola della felicità, così com’è descritta da una ricerca commissionata dall’Onu: una decina d’anni fa, come di consueto, la vita da maggiorenni iniziava serenamente, si elevava a un notevole benessere raggiunta la maturità, salvo poi precipitare nell’angoscia non appena si veniva colpiti dalla crisi di mezz’età; seguivano vecchiaia e morte. 

Pare che di recente, invece, i diciottenni siano significativamente più disperati dei loro precedenti coetanei, mentre iniziano a tranquillizzarsi solo verso la quarantina. Essere giovani oggi è faticosissimo: bisogna preoccuparsi dell’ambiente, dell’identità sessuale, della propria immagine pubblica, dell’inclusività, delle mafie, del consenso, della giustizia sociale, delle propagande da sostenere per far bella figura. Sono sottoposti a un continuo bombardamento a base di etica, etica, etica; non sorprende che a diciott’anni abbiano la crisi di mezz’età. Poi, per fortuna, invecchiano e si rilassano, non appena capiscono che non c’è più niente da fare.

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