
Foto di Deborah Dell’Acqua via X (@bebagemelli)
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Dal Barbarossa agli austriaci, fino a Sala. Le tante "liberazioni" di Milano
Davanti a Palazzo Marino, una volenterosa delegazione di Fratelli d’Italia ha srotolato uno striscione con la scritta: “Liberiamo Milano”. Eccesso di zelo potenzialmente autolesionistico
Davanti a Palazzo Marino, ieri, una volenterosa delegazione di Fratelli d’Italia ha srotolato uno striscione con la scritta: “Liberiamo Milano”. Non sarebbe la prima volta. Ricapitolando, il Comune di Milano è nato nel 1045 per liberarsi dalla dominazione ecclesiastica, dovuta all’alleanza fra il vescovo Ariberto da Intimiano e i valvassori. Nel 1162 si trattava invece di liberare Milano dalla dominazione imperiale, dopo che Federico Barbarossa l’aveva sconfitta e rasa al suolo. Nel 1525 la battaglia di Pavia venne combattuta per liberare Milano dalla dominazione francese, a seguito dell’invasione del ducato da parte di Francesco I di Valois-Angoulême. Quindi, dal 1701, anni e anni di guerra per liberare Milano da un secolo e mezzo di dominazione spagnola. Nel 1796, ci volle l’ingresso trionfale di Napoleone da Porta Romana per liberare Milano dalla dominazione austriaca; fino a che, nel 1815, il congresso di Vienna riuscì a liberare Milano dalla dominazione napoleonica. A quel punto, toccò al Risorgimento, il cui spirito culminò nelle cinque giornate del 1848, mosse dall’ambizione di liberare Milano dalla nuova dominazione austriaca. Nel 1945, come alcuni ricordano in prima persona, fu complicatissimo liberare Milano dalla dominazione tedesca. Temo pertanto che la manifestazione di FdI, con relativo striscione, sia frutto di un eccesso di zelo potenzialmente autolesionistico: in effetti, si è fatto il 2025 e sarebbe ora di liberare di nuovo Milano. Dalla dominazione italiana.


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