(Ansa)

Bandiera Bianca

I giustizieri del parcheggio, un modo per rinunciare all'arbitrio superiore

Antonio Gurrado

Sollevare i tergicristalli delle auto parcheggiate in modo irregolare è il nuovo modo di farsi giustizia da soli. Poi non sorprendiamoci se queste piccole azioni dovessero portare al verificarsi di più grandi atti di ingiustizia

So bene che al mondo ci sono ingiustizie più grandi e più gravi: guerre sanguinose, governatori che fanno i bulli, furfanti dell’alta finanza, populisti che brandiscono la sega elettrica, comunisti con la Tesla… Quest’oggi, però, io vorrei parlarvi di tergicristalli. Da qualche tempo invale a Milano, e credo anche in altre città d’Italia, l’usanza di sollevare i tergicristalli delle automobili parcheggiate in modo irregolare. Sistemi la macchina col muso che sporge davanti a un passo carrabile? Con la portiera troppo vicina all’auto di fianco? Con mezza gomma fuori dall’area dipinta di blu? Con il cofano che intralcia le strisce pedonali? Di sguincio su un marciapiede? E io ti sollevo i tergicristalli: è un piccolo farsi giustizia da soli attraverso un monito il cui sottinteso, un po’ mafioso, è: stavolta sono stato gentile, avrei potuto spaccarti il parabrezza.

Eppure già nel 1688, quando i tergicristalli erano ancora di là da venire, John Locke scriveva che gli uomini allo stato brado nascono con quattro diritti: alla vita, alla libertà, alla proprietà e al farsi giustizia da soli; con l’istituzione della comunità politica, tuttavia, cedono il diritto a farsi giustizia a un arbitro superiore, la legge, in cambio del mantenimento degli altri tre. Presentarsi come giustizieri del parcheggio e iniziare a sollevare i tergicristalli delle auto – in attesa, un domani, di passare ai parabrezza – è un modo per rinunciare all’arbitro superiore; è un modo di sentirsi talmente buoni da voler fare a meno dei buoni uffici della legge per farsi giustizia da soli. Non sorprendetevi se, su una scala più grave, arrivano poi quelli con la sega elettrica, i furfanti, i bulli, gli invasori: in materia di ingiustizie, sono quelle piccole a contenere quelle grandi. 

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