
Re Carlo III (LaPresse)
Bandiera Bianca
"Never explain, never complain". Il discorso da sogno che Re Carlo dovrebbe fare al Parlamento italiano
"Certo, noi siamo una monarchia e voi siete una repubblica, ma veramente credete di essere più liberi?”. Più che le definizioni e le forme istituzionali, sono altri gli aspetti che definiscono realmente la libertà di un cittadino. E l'Italia, dovrebbe ricordare il monarca ai nostri rappresentanti, ha ancora molto da imparare
Il mio sogno è che domani Re Carlo III prenda la parola in Parlamento e dica: “Signore, signori, senatori e deputati, inviati della stampa e italiani tutti, vi ringrazio per l’attenzione che avete dedicato all’eleganza mia e della mia augusta consorte, al ventesimo anniversario del nostro matrimonio, al mio impegno per l’ambiente, alle foto ricordo e a tutti i parafernali di queste nostre cosiddette vacanze romane. Sono però venuto fin qui, in questo luogo consacrato al dibattito democratico, soprattutto per ricordarvi alcuni dettagli di maggior rilievo, che di tanto in tanto tendono a sfuggirvi. Voi avete un Parlamento nazionale dal 1861, noi usiamo la parola parliament in documenti che risalgono al 1239. Voi nel Seicento avevate l’equivalente di don Rodrigo e i bravi, mentre i parlamentari inglesi processavano il mio predecessore Carlo I per tirannia. Voi nel Settecento issavate ridicoli berretti frigi, mentre noi da cent’anni avevamo riconosciuto la sovranità parlamentare. Nell’Ottocento le nostre navi mercantili hanno fatto da schermo alla spedizione di quel Garibaldi al quale avete intitolato metà dei corsi e delle piazze che avete. Meno di un secolo fa noi combattevamo da soli come ultima ridotta per la salvezza dell’Europa, mentre voi – è proprio necessario ricordarvelo? Oggi noi abbiamo una magistratura e una politica che si rispettano senza pestarsi i piedi, il diritto di andare in giro senza carta d’identità, una sanità per cui non si paga il ticket, università aperte a studenti e ricercatori di tutto il mondo, purché siano bravi; in generale, conduciamo una vita secondo l’aureo motto never explain, never complain. Certo, noi siamo una monarchia e voi siete una repubblica; ma veramente credete di essere più liberi?”.