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Bandiera bianca

Una modesta proposta per combattere il turismo molesto

Antonio Gurrado

Contro i viaggiatori più maleducati occorre costruire delle Las Vegas Made in Italy piene di riproduzioni di monumenti e strade delle nostre città più note: un risparmio di tempo e denaro per loro, un vantaggio per tutti noi

Nella nostra repubblica democratica fondata sui ponti, il turista assurge a uno status privilegiato e quasi sovrumano. Chiunque di voi abbia la fortuna di abitare a Milano, a Venezia, a Bologna, a Firenze, a Napoli o – fortunatissimo in questi giorni – a Roma, non mancherà di notare le frotte di viaggiatori di varia provenienza e di ogni ceto sociale, uniti tuttavia dalla medesima convinzione: che, siccome sono in vacanza, non si applichino loro le norme del vivere civile, non viga lo stesso codice della strada, non sussista l’impenetrabilità dei corpi né tampoco il rischio di morire se ci si sporge troppo dalla cima di un monumento o se si attraversa sui binari mentre passa il tram. Come far coesistere questa superiore genìa a noi poveri milanesi, veneziani, bolognesi, fiorentini, napoletani o perfino romani, che giocoforza utilizziamo le rispettive città sottomettendoci tuttavia alle normative, a un’agenda di impegni e alle leggi della fisica?

La mia modesta proposta è che, lungi dallo stigmatizzare e vessare la figura del turista, la favoriamo con uno stratagemma vantaggioso per tutti: la riproduzione in scala 1:1 di monumenti e strade di Milano, di Venezia, di Bologna, di Firenze, di Napoli e addirittura di Roma, magari con l’aggiunta della Torre di Pisa e del Duomo di Monreale e della Mole antonelliana e chi più ne ha più ne metta, da collocarsi tutti insieme in un’area ben discosta dalle città, una specie di Las Vegas Made in Italy. Così il turista sarà contento perché risparmierà tempo e denaro, avendo a disposizione tutti i luoghi d’interesse nel giro di una passeggiata; e noi pure, poiché potremo ricordarci che abitiamo in una città, non davanti a uno sfondo in cartapesta per i selfie. 

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