Manifesti di regione Lombardia sul referendum per l'autonomia (foto LaPresse)

Il federalismo dimenticato dalla Lega di Salvini

Roberto Maroni

La Lombardia e gli effetti del patto per l’autonomia: novità importanti per la regione e per la politica

Ebbene sì, oggi per una volta voglio fare l’elogio di me stesso. Questa settimana firmerò l’accordo con il governo per dare maggiore autonomia alla Lombardia e trasformarla in una Regione speciale. Sì, sono stato proprio bravo. Se penso alla fatica che abbiamo fatto per organizzare il referendum del 22 ottobre (il primo in Italia col voto elettronico), all’ostilità della sinistra e persino alla freddezza di una parte della mia maggioranza (non parlo di Berlusconi, che sul referendum si è davvero impegnato con generosità), beh, devo dire che i complimenti me li merito proprio.

 

Quali effetti avrà questo patto per l’autonomia? Novità importanti e positive, per la Lombardia e per la politica. Per la prima volta i lombardi si terranno una parte rilevante delle imposte pagate, e finalmente saranno applicati i costi standard nella sanità: una battaglia storica della Lega Nord che abbiamo vinto. E poi questo accordo riscopre una parola dimenticata dalla politica: federalismo. Già, il federalismo. Un tema assente da una campagna elettorale dominata da chi la spara più grossa, ma sempre centrale per la (ancora irrisolta) questione settentrionale. Un tema di cui, lo dico con rammarico, la Lega di Salvini ha perso le tracce. Poco male, da domani riprende il cammino di chi non ha mai dimenticato l’insegnamento di Gianfranco Miglio: “Il federalismo s’imporrà. Anche se la Lega dovesse scomparire. Anche se non ci fosse più chi vi sta parlando. Per forza delle cose”. Stay tuned.

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