Staccate la spina
Un invito a tutti gli ossessionati dai social: ritrovare la vostra dimensione umana. E’ quello che succede oggi al primo “Disconnect Day”
Staccate la spina! No, non è la richiesta a Matteo Salvini di mettere fine alla ormai quasi impossibile convivenza con i grillini (dopo il caso Siri, dopo la questione droga, dopo i quotidiani litigi che confondono i cittadini e fanno perdere consenso). Anche se cresce l’insofferenza, anche se ci starebbe, non parlo di questo. Staccare la spina, almeno per un giorno, è un invito a tutti gli ossessionati dai social a ritrovare la propria dimensione umana. E’ quello che succede al primo “Disconnect Day” d’Italia che si tiene oggi a Corinaldo, grazioso borgo delle Marche. Cos’è questa novità e – soprattutto – può servire a qualcosa? Basta guardarsi in giro, al ristorante, sulla metro, in ufficio, per capire al volo quanto siamo dipendenti da smartphone e tablet. Il Disconnect Day prevede incontri, attività e laboratori per adulti e bambini, ma ogni partecipante dovrà spegnere il proprio telefono e sigillarlo in una busta per tutto il giorno. Vuol dire staccare la spina, lavorare a stretto contatto con emozioni e sensazioni, comprendere meglio se stessi e gli altri. Meraviglioso! Per dirla con William Davies (leggete il suo formidabile saggio) un modo per ritrovare un mondo governato dal regime delle emozioni. Già. Un invito a non fidarsi più degli “esperti”, per evitare che i dati reali perdano autorevolezza a vantaggio delle voci sui social network, per prevenire il condizionamento delle fake news e il conseguente successo della irrealtà virtuale. Disconnect and be happy! Stay tuned.
barbari foglianti