Prevedo… prevedo…
Nonostante la debacle grillina non c’è crisi di governo, Salvini non infierisce ma pretende la realizzazione di cose (finalmente) molto nordiste: flat tax, Tav e autonomia
“Piazze piene urne piene”. L’avevo scritto prima delle elezioni e ho visto giusto, la Lega ha fatto cappotto. Seconda previsione, pure questa azzeccata: “Il Capitano è sempre più in sella e sempre più in alto nei sondaggi. La sfida è lanciata: le elezioni europee del prossimo 26 maggio saranno un referendum sulla sua leadership. In Europa, certo, ma soprattutto in Italia”. Terza previsione, fatta due settimane fa: “Salvini ha un progetto ambizioso in testa: chiudere la stagione del vecchio centrodestra iniziata nel 1994 da Silvio Berlusconi e aprire le porte alla Terza Repubblica, con la sua Lega che diventa il partito egemone (cioè unico) del nuovo fronte sovranista. Piazze piene urne piene, dal 27 maggio si cambia”. Una prospettiva impegnativa e ambiziosa, destinata a cambiare la storia politica italiana. Si avvererà? Potrei citare il “non c’è 2 senza 3”, ma mi limito a registrare che questa previsione è già in corso di avveramento. Nonostante la debacle grillina non c’è crisi di governo, Salvini non infierisce ma pretende la realizzazione di cose (finalmente) molto nordiste: flat tax, Tav e autonomia. Per fare tutto ciò l’esperimento gialloverde deve continuare. Un percorso irto di ostacoli, certo, ma gli sminatori sono già entrati in azione: la bomba Rixi risolta in un battibaleno e il perdono rousseauiano garantito a Di Maio. Prevedo… prevedo… voto anticipato in primavera del prossimo anno, quando si voterà anche in due roccaforti leghiste, Veneto e Liguria. Stay tuned.
barbari foglianti