Matto Salvini, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte (Foto LaPresse)

Scommettiamo che...

Roberto Maroni

E se alle prossime elezioni politiche la Lega corresse da sola, con il vecchio centrodestra rottamato?

Eh già, ho vinto la scommessa. Nei giorni scorsi erano volati epiteti pesanti tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con il premier Conte che pareva incapace di reagire. Una situazione che aveva indotto gli “esperti” a prevedere l'apertura della crisi di governo con elezioni anticipate in autunno. E invece no, è andata come avevo previsto io. Di Maio ha frenato: “Escludo la crisi, meglio se ci vediamo con Salvini”. Salvini ha colto la palla al balzo: “Di Maio è una brava persona”. Il terzo incomodo, Giuseppe Conte, ha fatto un capolavoro di diplomazia politica: ha dato il via libera alla Tav (messaggio alla Lega) ma nello stesso tempo ha rinviato sine die la trattativa sull’autonomia differenziata (messaggio al M5s).

 

Che dire: pare di essere tornati ai tempi della migliore tradizione democristiana, con la riedizione – versione 2.0 – delle famose “convergenze parallele”. Il governo dunque va avanti. Sono soddisfatto. Non perché pensi che l’alleanza con il M5s sia utile e inevitabile per la Lega, anzi: su flat tax e autonomia i “no” grillini sono insopportabili, il nord produttivo ha bisogno di misure economiche per la crescita e non del solito “assistenzialismo di cittadinanza” per il sud. Sono soddisfatto perché ho visto giusto. E immagino anche come andrà:alle prossime elezioni politiche la Lega correrà da sola, con il vecchio centrodestra che finirà rottamato. Quando sarà? A giugno 2020, assieme a Veneto e Liguria, regioni assai strategiche per la Lega. Scommettiamo? Stay tuned.