barbari foglianti
Viva il sovranismo europeo
"La nostra sovranità può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni”, ha detto Draghi alla firma del Trattato del Quirinale. E quale è la sfida comune più urgente oggi, se non il controllo delle frontiere?
Sono d’accordo con il direttore Claudio Cerasa: è giusto rallegrarsi per la stipula del Trattato fra Italia e Francia, firmato la scorsa settimana al Quirinale. “Viva il trattato del Quirinale, viva il sovranismo europeo”, ha titolato con enfasi il Foglio. Che poi ha aggiunto: “L’accordo è lo specchio di un populismo impotente, che accetta di passare dalla stagione del protezionismo a quella della protezione”. Davvero eccellente! Ma c’è di più: “Il senso più profondo di questo Trattato – ha detto Mario Draghi – è che la nostra sovranità può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni”. E quale è la sfida comune più urgente oggi, visto anche il terribile naufragio di migranti nella Manica? “Sovranità europea significa disegnare il futuro come lo vogliamo noi europei: per questo serve controllare i confini”. Chiaro. In più sarà necessario che “tutti i paesi europei s’impegnino a sostenere una politica migratoria e d’asilo comune e politiche d’integrazione basate sui princìpi di responsabilità e di solidarietà condivise tra gli stati membri, che tengano pienamente conto della particolarità dei flussi migratori verso le loro rispettive frontiere, marittime e terrestri”. Ecco il punto. E che punto! Che sia davvero la volta buona? Vedremo. Anche per questo, oltre che per garantire l’attuazione del Pnrr, è necessario che Draghi e Mattarella rimangano al loro posto. L’avevo scritto sul Foglio due settimane fa. Oggi questa ipotesi si fa più concreta. Stay tuned.
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