barbari foglianti
E così viene Natale, tra insidie pandemiche e buone notizie dal Cile
Difficoltà sul fronte sanitario, la battaglia per il Quirinale, e a Bruxelles cercavano di abolire gli auguri natalizi... Ma Santiago ha vinto Gabriel Boric, ed è una forte emozione per chi ai tempi manifestava contro quel dittatore sanguinario di Pinochet
Mettiamola in musica: “E così viene Natale” è un brano di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero. Un Natale che si preannuncia pieno di insidie, soprattutto sul fronte sanitario. Ma non solo: c’è anche la battaglia per il Quirinale che sta lacerando i partiti. È una pretattica che tiene ben coperte le carte fino al rush finale, che inizierà presumibilmente subito dopo la metà di gennaio. Io l’ho già scritto su questo giornale: mi auguro che il presidente Mattarella ci ripensi e ascolti i tantissimi cittadini (come quelli che gli hanno tributato una standing ovation alla Prima della Scala) che lo considerano una risorsa insostituibile, in questo momento critico, per portare l’Italia fuori dai guai, in coppia con l’inquilino di Palazzo Chigi. Si preannuncia un Natale piuttosto complicato, dicevo, anche perché qualche fessacchiotto di Bruxelles stava pensando di abolire lo scambio dei tradizionali auguri natalizi, prima che qualcuno lo fermasse. Ma nonostante i timori di una ripresa della pandemia, questo mese di dicembre ci porta anche qualche buona notizia. Come quella arrivata domenica dal Cile, con l’annuncio della vittoria alle elezioni presidenziali di Gabriel Boric, un millennial di 35 anni, di sinistra. “Il Cile cambia pagina”, ha proclamato Boric in una piazza gremita di gente che cantava “El Pueblo / unido / jamás será vencido”. Per me, che all’epoca manifestavo contro quel dittatore sanguinario di Pinochet, è stata una forte emozione. Buon Natale! E mi raccomando: stay tuned.
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