Il Papa sta con i genitori di Charlie: "Non si trascuri il loro desiderio di curare sino alla fine il bambino"
Una Nota ufficiale del Vaticano riporta il pensiero di Francesco. Già venerdì sera, un tweet del Pontefice ricordava la necessità di difendere in ogni caso, specie nella malattia, la vita umana
Roma. Alle 19.30, la Sala stampa vaticana ha diffuso una dichiarazione del suo direttore, Greg Burke, sul caso del piccolo Charlie Gard, il bambino inglese cui presto saranno staccate le macchine che lo tengono in vita, nonostante i genitori fino alla fine abbiano chiesto di poter tentare una cura sperimentale negli Stati Uniti. “Il Santo Padre – recita il testo della Nota – segue con affetto e commozione la vicenda del piccolo Charlie Gard ed esprime la propria vicinanza ai suoi genitori. Per essi prega, auspicando che non si trascuri il loro desiderio di accompagnare e curare sino alla fine il proprio bimbo”.
Parole chiare che spengono le polemiche che si erano diffuse venerdì sera, quando un tweet pubblicato dall’account ufficiale @Pontifex già faceva intendere come Francesco la pensasse sul caso: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”. Da più parti, infatti, s’era sostenuto che il tweet era poca cosa, una generica affermazione senza alcun legame diretto ed esplicito al caso di Charlie Gard.
Quarantotto ore dopo, ecco la conferma che quel tweet si riferiva proprio a Charlie. Il Papa chiede semplicemente che venga rispettato il desiderio di accompagnare e curare sino alla fine il proprio bimbo. Nessuno spazio per i distinguo o le elaborazioni concettuali che si sono lette ad esempio nel comunicato diffuso giorni fa dal presidente della Pontificia accademia per la vita, monsignor Vincenzo Paglia, che ribadiva la necessità di evitare “ogni accanimento terapeutico sproporzionato o troppo gravoso” e al contempo “compiere ogni gesto che concorra alla salute”.