“Se li consideriamo a ‘bassa priorità’, finiremo come la Cina”, ci dice il bioeticista americano Wesley J. Smith. Il rischio è di demandare al Covid-19 in maniera surrettizia il compito dell’eutanasia
Roma. “Forse la guerra ci obbligherà a queste pratiche di prioritizzazione, come si dice” ha detto questa settimana al Figaro il filosofo Alain Finkielkraut. “Ma ci fanno orrore. La vita di un anziano vale tanto quella di una persona in pieno possesso delle sue forze. L’affermazione di questo principio di uguaglianza in un periodo tormentato come quello che stiamo attraversando mostra che il nichilismo non ha ancora vinto e che restiamo una civiltà”. E’ davvero così?
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