“Quando Marx nel 1845 scrisse che ‘i filosofi hanno interpretato il mondo, ora si tratta di trasformarlo’, stava iniziando il percorso che la rivoluzione del 1917 avrebbe intrapreso per cambiare la condizione umana. Trasformare il vecchio sottoprodotto della storia in un ‘uomo nuovo’. Sepolto sotto il muro di Berlino nel 1989, il progetto è svanito”. Il sogno invece ha cambiato pelle. “E’ ancora lontano dall’adempiere a tutte le sue promesse e quando si tratta delle più folli, non le adempirà mai. Ma è in marcia, avanza rapidamente e ha già prodotto effetti antropologici e sociali di tale importanza che è necessario fermarsi e invertire la formula di Marx: abbiamo trasformato il mondo, ora bisogna interpretarlo”. Ed è quello che fa il filosofo francese Dominique Folscheid, docente di Filosofia morale all’Université Paris-Est Marne-la-Vallée, nel suo libro “Made in Labo” (Editions du Cerf). Racconta di una profonda crisi antropologica. “Nel 1968, la domanda era: ‘Come fare l’amore senza avere figli?’. Dal 1978,
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