L’inopportunità e i rischi del testo in discussione alla Camera (ma ora rinviato a settembre) sono stati reiteratamente esposti entro l’iter parlamentare e sulla stampa. Lo stesso Comitato permanente per i pareri della I Commissione della Camera ha espresso parere favorevole su quelle che propriamente sono le proposte di legge C. 107 ed abbinate, con molte cautele. Anzitutto relative al rispetto dell’art. 21 della Costituzione, e sotto condizioni: una esplicita protezione delle convinzioni (di espressione pubblica) diverse da quelle dell’ideologia LGTB, una migliore identificazione delle condotte discriminatorie che integrano illecito, la correzione di diverse incongruità concettuali, che si denunciano da tempo. Ad oggi quelle 18 pagine di preamboli, tutti opinabili, agli emendamenti al Codice penale proposti (semplifico) dall’onorevole Zan costituiscono una intimidazione nei confronti della libertà di espressione in materia di omotransfobie e si pongono come ostacolo al magistero delle tradizioni religiose. Tanto da apparire, in ultimo, più concepite contro di esse, come grandi agenzie formative, che ad effettiva tutela di qualcuno.
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