“Nel mezzo di una pandemia che ha fatto 50 mila morti, Madrid vota la 'dolce morte'". Intervista alla filosofa Elena Postigo. “Siamo di fronte all'aut aut di Papa Ratzinger. L’umanesimo sarà cristiano o disumano”
"Quando una civiltà eleva al rango di legge il diritto di morire e di essere uccisi, anche su richiesta di una persona, quando vìola e non promuove il dovere fondamentale di tutelare la vita dei più deboli, forse ha già intrapreso la strada del proprio crollo. Penso che questa accelerazione in tutta Europa, e in occidente in generale, verso l’eutanasia, sia un processo complesso, che non ha una sola causa, ma che è il risultato di ragioni di diversa natura e origine”. A parlare così al Foglio è Elena Postigo, già docente di Bioetica e Antropologia filosofica all’Università San Paolo di Madrid e oggi di Filosofia e Bioetica all’Università Francisco de Vitoria, di cui dirige l’istituto di Bioetica. Studi in Italia, prima alla Cattolica di Milano e poi a Roma, sotto la guida di Elio Sgreccia, il cardinale a lungo presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
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