Nel novembre 2018, l’Hotel Le Méridien del Cyberport di Hong Kong fu la cornice della controversia scientifica dell’anno, il vertice internazionale sull’editing del genoma umano. Jiankui He, un ricercatore cinese, spiegò alla comunità scientifica come aveva creato i primi bambini geneticamente modificati al mondo. Jiankui ne parlò con Jennifer Doudna di Berkeley, che aveva messo a punto la tecnica usata da He, il Crispr, un nuovo strumento di ingegneria genetica che due anni dopo a Doudna sarebbe valso il Premio Nobel per la Chimica. La scienziata americana aveva predetto che la sua tecnica sarebbe stata utilizzata per dirigere l’evoluzione della nostra specie: “Possediamo la capacità di modificare non solo il Dna di ogni essere umano vivente, ma anche il Dna delle generazioni future”. Doudna sapeva che quel giorno sarebbe arrivato.
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