Queste strutture biologiche complesse consentono studi più approfonditi sulle malattie degenerative, rispetto alle tradizionali colture in vitro. Ma c'è una grande domanda: è possibile che gli organoidi esprimano una forma primordiale di coscienza?
La scienza cammina molto spesso attraverso la messa a punto di nuove tecnologie. Finora gli studi in vitro avevano come principale tecnologia le cosiddette colture cellulari. Si trattava di vari tipi di cellule “immortalizzate” che venivano impiegate per molti scopi : per studiare lo sviluppo di virus e batteri al fine di scoprire farmaci antivirali e antibiotici, la crescita di cellule tumorali per identificare nuovi agenti chemioterapici, la crescita di cellule neuronali per studiare vari tipi di patologie cerebrali e così via. In questi ultimi anni è divenuto di grande interesse impiegare colture cellulari tridimensionali ( 3D) e da qui strutture biologiche più complesse dette organoidi. Questa tecnologia è stata sviluppata nel campo dei tumori dove si può ottenere un minitumore che contiene vasi e altri tipi di cellule che normalmente sono presenti nei tumori “in vivo”.
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