Il mondo nuovo
L'uomo sintetico o l'inferno transumanista lastricato di buone intenzioni
Di questa settimana la notizia della creazione del primo embrione al mondo senza utilizzare ovuli o sperma: così le biotecnologie stanno ridefinendo l’essere umano. Entriamo nell’ectogenesi di Aldous Huxley
A fine maggio, Jacques Testart (il biologo che ha fatto nascere la prima bambina in provetta nel 1982) scriveva: “A oggi, gli esseri umani geneticamente modificati (Gmh) sono rari. Ma c’è da chiedersi se siamo in grado di frenare l’estensione dell’‘eugenetica’, termine che il comitato etico vorrebbe cancellare”. No, non può frenarla. Di questa settimana la notizia della creazione del primo embrione sintetico al mondo. Senza utilizzare ovuli o sperma. Il professor James Briscoe, del Francis Crick Institute, ha affermato che la ricerca deve “procedere con cautela, attenzione e trasparenza” per evitare un “effetto agghiacciante” sul pubblico. Lo sviluppo di embrioni sintetici umani è stato annunciato al meeting annuale della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali. Gli embrioni sintetici sono creati da una cellula staminale piuttosto che da una fusione di ovulo e spermatozoo. Questa è la prima volta che è stato realizzato utilizzando materiale umano. Tuttavia, non sono veramente “sintetici”, poiché il materiale di partenza erano le cellule coltivate da un embrione tradizionale in laboratorio.
“È bellissimo”, ha detto la professoressa Magdalena Zernicka-Goetz, l’esperta mondiale nel far crescere embrioni in vitro. Un anno aveva già sviluppato embrioni sintetici di topo con un cuore che batte (in scienza i “record” sono scritti sull’acqua). Questi “modelli di embrioni” non sono legalmente “embrioni” e non sono disciplinati dalle stesse leggi. Il dottor Ildem Akerman, dell’Università di Birmingham, ha dichiarato: “Questi risultati suggeriscono che presto svilupperemo la tecnologia per far crescere queste cellule oltre il limite di 14 giorni, con potenzialmente più informazioni da ottenere sullo sviluppo umano”. Le biotecnologie come i simbrioni e gli embrioni chimerici, suggeriscono Greely e Bartha Maria Knoppers della McGill University di Montreal, stanno “rosicchiando” la definizione legale di cosa sia un essere umano. Questi embrioni sintetici non rientrano nella legalità che disciplina la coltivazione fino a due settimane dei blastocisti umani. Ma se non sono umani, cosa sono? E quando la scienza “può” farlo, spesso “dovrà” farlo. I cinesi hanno già usato il Crispr, la tecnica di editing genetico che ha vinto l’ultimo Nobel per la chimica 2020. Sono cinesi le prime bambine dal Dna modificato realizzate dal dottor He Jiankui.
La crescita di embrioni e bambini “ex utero” è stata battezzata “ectogenesi” all’inizio del XX secolo; la sua possibilità ha motivato il biologo Jbs Haldane a scrivere “Daedalus” nel 1924. Haldane ha presentato un futuro immaginario in cui l’ectogenesi è stata introdotta negli anni ‘50 per combattere il crollo dei tassi di natalità. Il narratore spiega che, nel 2073, meno di un terzo dei bambini era ancora "nato da donna.” L’entusiasmo per l’eugenetica era condiviso dall’amico di Haldane, Julian Huxley, presidente della British Eugenics Society dal 1937 al 1962 (no, la difesa dell’eugenetica non fu uccisa dall’esempio dei nazisti). Ma il fratello di Huxley, Aldous, era meno entusiasta e scrisse “Il mondo nuovo” (1932), con i suoi “incubatoi” in cui i feti vengono manipolati chimicamente. Come ha scritto nel “Fuoco di Eraclito” uno dei padri della biologia molecolare, Erwin Chargaff, “forse è tempo che Mefistofele indossi di nuovo i coturni e si metta il velo e la maschera, perché il gioco non è ancora finito”.