Giurati "scaduti" allo Strega e Bersani non invitato alla Festa dell'Unità
Lettura più o meno a casaccio dei giornali, e appunti arbitrari d’inizio giornata.
Corriere, pagine culturali. Premio Strega. Vittorio Emiliani si dimette da giurato. “Troppo anziano? Mi rottamo”. Motivo: non accetta “sopraffazioni” dallo sponsor che “non può pretendere di stabilire se i giurati siano vecchi e giovani”. (Che Emiliani abbia appena letto l’ultimo libro di Lidia Ravera, “Gli Scaduti”, distopia anti-giovanilista?).
Repubblica, cronaca romana: “La rivolta dei Grand Hotel: i turisti fuggono”. Vallo a dire a Ignazio Marino, che stasera ha pure i Fori illuminati da Vittorio Storaro.
Repubblica, pagine politiche: “Il premier sostituisce i ribelli pd in commissione – e Bersani non viene invitato alla Festa dell’Unità”. (No, dai, invitatelo).
Repubblica, cronaca: “Stop alle e-mail, parlatevi e vedetevi, le grandi aziende cambiano rotta”. (Noi che da un tavolo all’altro ci parliamo via Skype, saremo per caso già fuorilegge?)
Il Fatto: “I rimedi all’assalto dei call center, manuale di autodifesa” (forse basta riattaccare, e però è pure la fine della mistica automotivazionale del telefonista precario, vedi Sabrina Ferilli nel film di Paolo Virzì “Tutta la vita davanti”).
Il Fatto, cultura: “Umberto Eco: stiamo preparando generazioni di memoria corta”. Cercasi antidoto.
Il Giornale, risposta alla lettera di un lettore a Mario Cervi: “Ecco perché nella politica italiana si parla di Giovani Turchi”. (Ma non si erano auto-rottamati, come il Vittorio Emiliani della notizia numero uno?)
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