Le prime 4 condanne di mafia capitale

Massimo Bordin
Ieri pomeriggio, in una sorta di anticipazione del processo Mafia Capitale che si aprirà domani a Roma, sono state pronunciate le prime quattro condanne. Si trattava di quattro imputati che avevano scelto di essere giudicati con il cosiddetto rito abbreviato, cioè direttamente davanti al giudice per

    Ieri pomeriggio, in una sorta di anticipazione del processo Mafia Capitale che si aprirà domani a Roma, sono state pronunciate le prime quattro condanne. Si trattava di quattro imputati che avevano scelto di essere giudicati con il cosiddetto rito abbreviato, cioè direttamente davanti al giudice per le indagini preliminari. Il giudizio riguardava due casi diversi di corruzione imputati ad una dipendente comunale e all’ex collaboratore di Salvatore  Buzzi, Emilio Gammuto. Sono stati entrambi condannanti ma l’aggravante del metodo mafioso, richiesta dai pm, è stata applicata solo in un caso, quello di Gammuto. Condannati, per usura, anche gli altri due imputati, personaggi collegati a Massimo Carminati. Più che le condanne,  significativa l’applicazione dell’articolo 7 delle norme antimafia nel caso del collaboratore di Buzzi ma non per la dipendente comunale pure condannata. Una vittoria parziale per l’accusa rappresentata dai pm Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli perché da un lato è la prima conferma in giudizio dell’ipotesi accusatoria di una presenza del metodo mafioso nella commissione di alcuni reati perseguiti dall’inchiesta, d’altro lato però mostra come il giudizio possa essere differenziato caso per caso. E’ questo il tema più significativo e giuridicamente interessante del dibattimento con 46 imputati, fra cui Carminati e Buzzi, che inizia domani.