Le tesi raffazzonate della grillina Razzi
E’ innegabile che nelle sue risposte a Maria Latella, sul tema della Acea, la candidata sindaco di Roma del M5s Virginia Raggi abbia confuso gli utili con i dividendi, sbagliandone peraltro la cifra.
E’ altrettanto evidente che l’interpretazione che ha fornito del voto nel referendum sull’acqua, e sulle sue conseguenze, sia come minimo opinabile. E’ pure innegabile che illustrare le proposte sulla gestione di una società in cui il comune di Roma è l’azionista di maggioranza è, da parte di chi si candida a guidarlo, non solo un diritto ma quasi un dovere. Quanto al merito, c’è apposta la campagna elettorale. Non è la prima volta che esponenti del M5s espongono tesi raffazzonate, se ne sono sentite di peggiori. Si può anche capire che l’azionista di minoranza non abbia apprezzato e che sul suo giornale sia apparsa una lettura indubbiamente forzata del rapporto fra dichiarazioni di Raggi e un calo in borsa del titolo. Ma non è una novità che il sistema dell’informazione in Italia praticamente non preveda editori puri e neanche questo stupisce. Quello che invece è difficile da capire è cosa abbia spinto il Pd ad appiattirsi sulle posizioni del giornale di Caltagirone avallandone le evidenti forzature. Considerate le critiche del Pd alla candidata a 5 stelle, sospettata di contatti con i poteri forti della città, la scelta dei sostenitori di Giachetti sembra, al di là del merito, priva di logica e controproducente. In ogni caso, sempre a proposito di editori con interessi nel settore dell’energia, sarà interessante vedere come La Repubblica affronterà la questione. E forse si capirà meglio.
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