Come è nato l'equivoco del presidente del Consiglio eletto dal popolo
E’ vero, la solfa del presidente del consiglio illegittimo, perché non eletto dal popolo, è insopportabile. Forse però quelli che spiegano come si tratti di una sciocchezza, rischiano di diventare altrettanto molesti
E’ vero, la solfa del presidente del consiglio illegittimo, perché non eletto dal popolo, è insopportabile. Forse però quelli che spiegano come si tratti di una sciocchezza, rischiano di diventare altrettanto molesti. E’ chiaro che hanno ragione, la Costituzione parla chiaro in merito e molti che denunciano presunte illegittimità sono effettivamente degli analfabeti in materia. Però se si verifica a livello di massa un fenomeno di analfabetismo di ritorno sulle regole costituzionali fondamentali, il motivo non può essere addebitato alla chiusura mentale dei singoli, deve essere successo qualcosa che li ha indotti in errore.
Tutto cominciò con Berlusconi, unto dal voto popolare come gli antichi monarchi lo erano dal Signore. Ricordate senz’altro le polemiche. Il Cavaliere era in perfetta buona fede, le critiche che ricevette in merito non sempre lo erano altrettanto. Complice la “personalizzazione” nacque l’equivoco dell'elezione diretta, che in realtà non esisteva. Del resto le riforme costituzionali, approntate dal governo di centro destra, furono bocciate dagli elettori. Ma l’allora presidente della Repubblica Ciampi consentì, firmando un decreto, che il nome del candidato premier fosse obbligatoriamente inserito nei simboli dei partiti che formavano le coalizioni. Nessuno lo criticò, tranne il solito Pannella. L’equivoco si ingigantì e oggi molta gente in buona fede pensa effettivamente di eleggere il presidente del Consiglio. Prendersela solo con Di Battista finisce per essere inutile.