Ecco perché Minzolini merita di restare senatore
In Aula l'ex direttore del Tg1 ha sollevato una questione che ha una forza innegabile
In estrema sintesi ieri nell’Aula del Senato non si è votato sull'applicazione di una legge ma sulla possibilità di godere di un diritto che dovrebbe essere scontato. È innegabile che la decisione della giunta dovesse fotografare la sentenza definitiva in relazione alla legge Severino. Coerente o meno che sia la legge sulla decadenza dei parlamentari, logicamente connessa o meno che appaia la sentenza della Cassazione, non c'era spazio di intervento nel merito da parte della giunta. Eppure la questione sollevata, sulla base della sua vicenda, da Augusto Minzolini ieri in Aula ha una forza innegabile. Il diritto di non essere giudicato da un magistrato che abbia avuto la sua stessa qualifica di parlamentare, per di più in un gruppo avversario, può essere difficilmente messo in discussione. Le porte girevoli fra i tribunali e le assemblee elettive sono state magnificamente denunciate ieri con un esempio che solo un giornalista poteva trovare: e se Emiliano, tornato a fare il magistrato, giudicasse Renzi? Solo per questa immagine Minzolini merita di restare a Palazzo Madama.