Ritornano gli interrogativi sulle stragi del 1992
Fu solo la mafia? “Purtroppo al momento mancano i riscontri per portare a un accertamento giudiziario” ha detto il Pietro Grasso
“Fu solo mafia?”. A riproporre l’interrogativo sulle stragi del 1992, nel rispondere sulla Repubblica di due giorni fa alle domande di Attilio Bolzoni e Salvo Palazzolo, è questa volta Pietro Grasso, molto attento e poco suggestionabile come magistrato e oggi seconda carica istituzionale dello Stato. Occorre dunque prendere sul serio la domanda che pure, malgrado numerosi processi, alcuni dei quali ancora in corso, non ha trovato in 25 alcun appiglio. Grasso, persona seria, non lo nasconde anzi pone il problema all’inizio del suo ragionamento, dicendo: “Purtroppo al momento mancano i riscontri per portare a un accertamento giudiziario”. Vuol dire, in parole più povere che non c’è la ben che minima prova, insomma. Però questa è la situazione del “momento”, inteso come un quarto di secolo. E allora? E’ stato fatto tutto quello che si doveva fare, spiega il presidente del Senato, “ma non è detto che non ci siano altri pezzi di verità da far emergere”. “Io non perdo la speranza”, conclude. Dobbiamo contrastare il mito dell’invincibilità della mafia, è questa la motivazione che alimenta la speranza del presidente Grasso. Eppure il dubbio che domande del genere, senza adeguati fatti per sostenerle, quel mito rischino di accrescerlo, è difficile da respingere.