Lo scacchiere dei candidati governatori della Sicilia
Il gioco dei partiti, da sinistra a destra passando per M5s, in vista del voto
C’è ancora tempo per capire lo schieramento definitivo dei candidati a governatore siciliano. Di sicuro per ora c’è naturalmente il candidato del M5s Cancelleri e da ieri quello del centro destra Nello Musumeci in ticket con l’avvocato Gaetano Armao che però più che il termine che rimanda alle presidenziali americane preferisce usare quello più ugualitario di tandem. Sta di fatto che il regolamento delle elezioni siciliane prevede la figura del vice presidente, nominato dal governatore. Il centro sinistra, salvo improbabili sorprese, schiererà il rettore dell’Università Fabrizio Vicari e la sinistra, ovvero Mdp, Sinistra Italiana, Rifondazione comunista, Possibile di Pippo Civati e il Pci rifondato da alcuni cossuttiani, si orienta a candidare Claudio Fava. Restano due incognite. Rosario Crocetta continua a chiedere le primarie al Pd e, in alternativa, fa balenare una sua candidatura autonoma, che però nessuno ritiene probabile.
Piuttosto ieri una partita simile ha impegnato il centro destra. L’ex rettore dell’Università Roberto Lagalla ha riunito i suoi sostenitori per decidere se mantenere la sua candidatura a governatore o accettare la proposta di Gianfranco Miccichè per confluire nel sostegno a Musumeci. Lagalla, in campo ufficialmente da marzo, è accreditato come rappresentante dell’area vicina a Totò Cuffaro e se il tentativo di Miccichè riuscisse, il centro destra ricucirebbe la spaccatura che l’aveva diviso fra i supporter di Cuffaro e quelli del suo successore Raffaele Lombardo, rappresentati da Armao e dallo stesso Miccichè.