I 5 stelle, come i bolscevichi, copiano il programma

Massimo Bordin

Wikipedia, giornali e persino l'odiato Pd. Ecco le "fonti" del piano elettorale M5s, che come molti movimenti autoritari non punta alla coerenza ma alla presa del potere

“Compagno Lenin, nel programma manca la parte sull’agricoltura”. “Qual è il partito che, secondo voi, ha il programma migliore in materia? I Socialisti Rivoluzionari? E allora copiate il loro e facciamola finita”. Questo dialogo fra bolscevichi alla vigilia della presa del potere viene citato fra gli esempi della spregiudicatezza leninista. E’ un po’ una leggenda ma ha avuto fortuna e citazioni per la sua verosimiglianza. Torna alla mente leggendo la documentata analisi sul Post a proposito del programma del M5s, che risulta in alcune parti copiato da articoli di giornale, da Wikipedia e addirittura dal programma dell’odiato Pd, simpatico ai grillini quanto i Socialisti Rivoluzionari a Lenin. Un cinico eclettismo che si ritrova quotidianamente nelle giravolte politiche di Luigi Di Maio.

   

Oggi i giornali davano conto di una sua relazione in tema di politica estera in cui il capo politico dei pentastellati ha parlato dell’Europa come casa comune, preso le distanze da Putin, definito Hamas una seria minaccia terroristica, giungendo perfino a sostenere l’importanza geostrategica dell’Eni. Eppure, come nota l’Huffington Post, nulla di tutto ciò contraddice formalmente il vaghissimo programma elettorale pubblicato sulla piattaforma Rousseau, anche se stravolge l’immagine di sé che il movimento aveva dato con dichiarazioni e opere. La caratteristica di una estrema flessibilità programmatica è comune nella storia a molti movimenti autoritari e antidemocratici che mettono al centro del loro agire la presa del potere, secondo il motto napoleonico “On s’engage et puis on voit”. Le differenze, visibili a occhio nudo, fra Di Maio e Bonaparte non bastano a rassicurare.