Fermi tutti, forse "il popolo" comincia a interrogarsi
Manifestazioni di solidarietà verso Mattarella, prese di distanze dalle aggressioni dei populisti. Forse si è aperta una breccia
A segnare la giornata politica, iniziata con l’impennata dello spread e avviata a conclusione con una imprevista difficoltà del governo Cottarelli, passando per un primo sommario dibattito parlamentare sulla crisi, sono state anche le manifestazioni di piazza, indette dal Pd in alcune città, a sostegno del presidente della Repubblica. Nulla di oceanico ma pur sempre la manifestazione dell’esistenza in vita di una opposizione al fronte stellato-leghista. La questione ha la sua importanza specialmente se le elezioni, come pare, tendono ad approssimarsi. Un altro segnale, colto ieri mattina dal quotidiano Avvenire, viene dalla rete. Il giornale cattolico notava come tweet e post fossero, per la prima volta da lungo tempo, più in meno in equilibrio. Secondo il quotidiano della Cei addirittura il consueto marcato predominio populista, o come si vuol chiamare, perdeva smalto e veniva sopravanzato, sia pure di poco, da una ondata di messaggi a sostegno del presidente Mattarella. Il segnale, del tutto nuovo, scalfisce quella lettura della crisi come una gigantesca ondata popolare su una fragile diga elitaria. Il popolo, come minimo, comincia a interrogarsi. Quanto alle élite ieri è stato significativo un appello a sostegno del Quirinale firmato da tutti i sindaci di Milano dell’ultimo quarto di secolo, da Tognoli a Sala, passando per Pillitteri e Borghini fino a Pisapia, includendo Letizia Moratti, Albertini e perfino il sindaco leghista Formentini. Praticamente l’appello rappresenta lo spirito della città, che non a caso molti considerano quella più europea del nostro paese, popolo compreso.