Ora ci teniamo Salvini il bullo, che dei nostri valori se ne frega
Tre questioni aperte sulla vicenda Aquarius
Nelle dichiarazioni di un prefetto italiano e di una deputata europea olandese del gruppo dell’Alde si trovano, pacatamente esposte, forse le questioni decisive sulla vicenda della nave Aquarius. Si possono isolare tre punti. Il primo, toccato dalla deputata Sophia In’t Veld riguarda la natura del problema. “La questione non è giuridica ma morale. Penso che tutti, incluso il governo italiano, dovrebbero chiedersi se quanto è successo sia in linea con i nostri valori”. Semplice, per nulla retorico, ma efficace. Non basterà per il bullo che siede al Viminale ed è convinto di aver colto un successo politico, ma è la lettura giusta. Il socialismo umanista di Mitterrand, di González, di Soares, si ritrova nell’operato del socialista Sánchez, si potrebbe aggiungere. Di suo la parlamentare liberale aggiunge che l’emergenza di queste ore ha mostrato come il metodo intergovernativo non riesca più a dare risposte alle crisi che l’Ue deve affrontare. Difficile non convenirne. Il prefetto Mario Morcone, che è stato capo di gabinetto del ministro Minniti e ancor prima ha diretto il dipartimento Immigrazione del Viminale, ha posto l’accento su un’altra semplice evidenza che ci riguarda direttamente: per un immigrato non esiste oggi una via di ingresso legale nel nostro paese. Semplicemente non si può venire a lavorare in Italia. E’ evidente che la radice di ogni illegalità e di ogni traffico trovi alimento da una situazione del genere. Si è rimosso un problema e lo si è lasciato marcire utilizzandolo per dibattiti inconcludenti e demagogici. L’unico ministro che ha provato a razionalizzare il problema è stato attaccato da tutte le parti, compresa la sua. E ora ci teniamo il bullo.