Così la politica estera influenza le opinioni politiche
Un sondaggio di pochi mesi fa sull'apprezzamento degli italiani verso Merkel, Putin e Trump dà una quasi perfetta ricostruzione dell’emiciclo parlamentare da destra a sinistra
Un sondaggio Demos, effettuato alla fine di aprile fra gli elettori italiani, può forse essere rispolverato per provare a capire come la politica estera influenzi le opinioni politiche. Il quesito posto era estremamente semplice: si chiedeva, al tradizionale campione di mille interpellati, di dare un voto a Trump, Merkel e Putin, si consideravano i voti dal 6 al 10 e sulla base di essi si stilava una classifica di gradimento dell’intero campione, e delle singole liste elettorali delle elezioni di marzo. Il risultato finale dell’intero campione ha visto prevalere Merkel, che raccoglieva il gradimento della maggioranza assoluta degli interpellati, sia pure con uno striminzito 51 per cento. Seguivano, staccati, Putin al 39 e Trump al 23. Ovviamente gli interpellati potevano in teoria dare la sufficienza anche a tutti e tre i leader. Ancora più interessante è dunque l’analisi scomposta per aree elettorali. Sarà pur vero che le categorie tradizionali di sinistra e destra ormai servono a poco ma se si considera il gradimento di Donald Trump si ha una quasi perfetta ricostruzione dell’emiciclo parlamentare da destra a sinistra, partendo da Fratelli d’Italia che lo apprezzano al 49 per cento, ancor più della Lega che si limita al 41 e di Forza Italia che si ferma al 38. Solo il 20 per cento dei grillini apprezza The Donald, detestato dall’87 per cento dei piddini e dal 92 dei Liberi & uguali. L’elettorato più putiniano è quello di Forza Italia con il 61 per cento seguito da quelli di FdI e, solo terzi, i leghisti. Nel Pd solo il 13 per cento apprezza l’uomo di Mosca, mentre il 79 approva Merkel, stimata comunque da oltre la metà dei berlusconiani e dei grillini, e dal 46 per cento dei leghisti.