Chi dovrebbe ascoltare il Pd prima di andare alla cena di Calenda
Una serata alla “villetta” a Garbatella per capire che senza un pezzo di sinistra non si batte Salvini
La “villetta” a Garbatella era, durante il regime, la casa del Fascio. Appena Roma fu liberata diventò la sezione del Pci e tale rimase per circa cinquant’anni. Poi, per le note vicende, il partito cambiò nome e anche per la villetta cominciarono complicate coabitazioni. Ora, se ho capito bene, la sede è gestita da Sinistra e libertà, solo che anche Sel sta cambiando nome, o forse l’ha già cambiato, è difficile raccapezzarsi. Il compagno Natale, amico mio, non c’era e non mi fidavo a farmi spiegare la situazione da altri. L’anno scorso, quando pure ero andato a sentire non mi ricordo più chi, mi avevano spiegato che il responsabile della sede era il compagno Natale, solo che non c’era. Natale non c’è mai. Sta di fatto che sabato nel giardino della villetta c’era Zingaretti che parlava del congresso del Pd, che ancora non è stato convocato ma prima o poi ci sarà. Prima di lui ha parlato un altro oratore con un linguaggio antico che metteva in guardia i presenti dalla “martellante campagna reazionaria”. Poi ha parlato Massimiliano Smeriglio, vice di Zingaretti alla regione Lazio, di Sel, o comunque più a sinistra del suo presidente. Smeriglio è l’artefice della vittoria alle elezioni municipali del giovane Amedeo Ciaccheri, esponente del centro sociale “La strada”. La notizia è che il giardino della villetta era gremito, non solo di anziani. Ascoltavo gli oratori che parlavano di alleanze, origliavo qualche commento, non sempre convincente, degli astanti e pensavo che a cena da Calenda non ce li vedevo proprio. Però senza di loro, che nel loro piccolo hanno vinto, non si vince contro il Truce.