Giornali e sequestri
La Sicilia di Mario Ciancio Sanfilippo è stata sottoposta dai giudici alla confisca dei beni
Discendente per via paterna dai baroni di Adrano e nipote per parte di madre del fondatore e primo direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo è figura centrale non solo a Catania ma in tutta la Sicilia e anche oltre lo stretto. Ciancio era passato indenne nelle bufere giudiziarie che si abbatterono sulla Catania degli anni 80, quando già aveva esteso, dopo aver ereditato proprietà e direzione del quotidiano catanese, i suoi investimenti nell’editoria acquisendo quote di maggioranza della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari e di alcune televisioni regionali.
La decisione dei giudici catanesi di procedere a misure di confisca e sequestro di questi beni, annunciata oggi, verrà illustrata martedì con una conferenza stampa a Catania. Il sequestro è esteso anche ad altri beni e depositi bancari anche all’estero, per una cifra complessiva stimata in almeno 150 milioni, ma l’attenzione si appunta sul quotidiano La Sicilia perché non risultano precedenti, da quando è in vigore la legge Rognoni-La Torre, relativi a sequestri di giornali. Il tribunale di Catania ha annunciato che sta procedendo alla nomina degli amministratori giudiziari dei beni ed è evidente che le maggiori difficoltà si incontreranno proprio per la gestione sotto sequestro del più diffuso quotidiano della Sicilia orientale. La procedura del tribunale di prevenzione peraltro si svolge a lato del processo propriamente detto che vede Ciancio imputato di “concorso esterno” dopo un proscioglimento in udienza preliminare annullato dalla Cassazione. Sembrano sommarsi in questa vicenda i problemi che si verificano spesso in questo tipo di procedimenti paralleli e non comunicanti.