"La grande bufala del riscaldamento globale" mette nei guai Channel 4

Marianna Venturini

Il film “The Great Global Warming Swindle - La grande bufala del riscaldamento globale” contiene giudizi “ingiusti e disonesti”. Questo il verdetto dell'Ofcom, l'autorità britannica garante per le telecomunicazioni, dopo un'inchiesta durata 15 mesi.

    Il film “The Great Global Warming Swindle - La grande bufala del riscaldamento globale” contiene giudizi “ingiusti e disonesti”. Questo il verdetto dell'Ofcom, l'autorità britannica garante per le telecomunicazioni, dopo un'inchiesta durata 15 mesi.
    Il documentario firmato da Martin Durkin è stato realizzato dalla televisione pubblica inglese Channel 4 per offrire un punto di vista inconsueto sul problema del riscaldamento globale ed è stato mandato in onda l'8 marzo 2007. Da allora l'Ofcom lo ha messo sotto la lente d'ingrandimento per analizzarne le possibili violazioni.
    A distanza di più di un anno è stato pubblicato il risultato dell'inchiesta: Channel 4 trasmettendo il cortometraggio ha violato il codice d'imparzialità che deve essere osservato dai canali pubblici inglesi, perché ha mostrato un programma ingannevole, che offre una sola spiegazione per le cause dei cambiamenti climatici.

    Secondo Durkin la temperatura della terra non è anomala, perché il clima cambia da sempre, e conferma la sua idea nei sessanta minuti del documentario. Il regista spiega come nel corso della storia si sono alternate ere più calde, con temperature addirittura superiori a quelle attuali, ad altre con condizioni termiche più fredde. Il film è contro l'ipotesi che riconduce la causa del surriscaldamento terrestre all'anidride carbonica: le emissioni dell'attività umana o naturali non determinano il clima; per Durkin è l'attività solare, con i suoi cicli lunghi e brevi, ad esercitare un influsso decisivo sulla temperatura terrestre. 
    Molte delle critiche che ha ricevuto l'Ofcom dopo la messa in onda del documentario sono risultate infondate o non collegabili direttamente alla visione del film. L'autorità garante rileva che nella maggior parte del cortometraggio, là dove si spiegano le motivazioni scientifiche, non c'è alcuna violazione del codice radiotelevisivo, perché i grafici utilizzati e le tesi esposte non causano offesa o danno al pubblico, quindi non sono stati presi in considerazione della commissione dell'Ofcom. Ad essere sotto accusa è la parte conclusiva del filmato, perché propone un esame parziale delle teorie sul riscaldamento globale e non offre ipotesi alternative. Sicché è minima la parte in cui il filmato è valutato come imparziale, ovvero quando vengono presentate le dichiarazioni di alcuni scienziati. In particolare, le parole di David King, professore di chimica e fisica a Cambridge e consulente scientifico del governo britannico, e di Carl Wunsch, oceanografo e ricercatore del Mit - Massachusetts Institute of Technology, sono riportate in maniera errata. Inoltre il film muove loro delle accuse “senza che siano seguite da prove o che ci sia la possibilità per i due esperti di replicare”.
    Discorso a parte per l'IPCC, il foro intergovernativo sul mutamento climatico e Al Gore. “The Great Global Warming Swindle” è in aperta polemica con “Una scomoda verità”, il film realizzato dall'ex vicepresidente americano, e si oppone all'ipotesi che il riscaldamento globale possa essere causato dal biossido di carbonio, così come è esposto nel documentario premio Oscar.
    L'Ofcom ha riscontrato che il lavoro di Durkin contiene “gravi accuse” contro l'IPCC, fatte senza che fosse data la possibilità di obiettare e le conclusioni scientifiche dell'organizzazione sono state manipolate a sostegno delle tesi del documentario, mentre i nomi degli scienziati sono usati senza il loro consenso.
    In Italia “The Great Global Warming Swindle” è stato trasmesso l'anno scorso all'interno del programma Matrix, pochi mesi dopo il passaggio su Channel 4, senza scatenare altrettante polemiche. Eppure le idee sono le stesse, che ancora oggi scandalizzano chi esprime  il proprio biasimo per l'atteggiamento antiambientalista di Martin Durkin e Channel 4. Ora il canale televisivo inglese dovrà diffondere le conclusioni dell'Ofcom in diretta, ma i portavoce dell'emittente non sembrano per nulla preoccupati per le critiche. Anzi, sono convinti che sia la dimostrazione di come il problema sui cambiamenti climatici sia attuale.