Il primo che arriva alla boa…

Piero Vietti

… scopre qualcosa di molto interessante sul clima.

    Guido Guidi sul suo blog Climate Monitor segnala questo articolo uscito su Nature, in cui sono pubblicati i risultati di una campagna di ricerca che sembrano smentire l'esistenza di una corrente di profondità che trasporti le acque fredde del Mare del Labrador verso le latitudini meridionali in un unico flusso. La scoperta è stata fatta analizzando il percorso di alcune boe liberate in mare.

    "Questa scoperta – scrive Guidi – complica non poco l'immagine che sin qui si riteneva fosse acquisita dei meccanismi di rimescolamento delle acque degli oceani. Secondo quanto riportato dagli autori, questo sarebbe quanto mai importante in relazione al fatto che l'impatto delle variazioni climatiche, a prescindere dalla sua natura, è più significativo alle alte latitudini, ovvero proprio dove si formano le acque che poi dovrebbero “trasportare” queste variazioni climatiche verso sud. Se dovesse essere confermato che questo trasporto avviene con dinamiche diverse da quelle note, si renderebbe necessaria anche una revisione delle dinamiche di evoluzione del clima nel medio e nel lungo periodo".

    Ecco un altro pezzo di una scienza che in troppi vogliono farci credere essere quasi perfetta e alla base di una teoria "indiscutibile" (quella del global warming) che comincia a scricchiolare: ne sappiamo ancora troppo poco per essere così sicuri di essere i principali colpevoli di un (eventuale) surriscaldamento del clima.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.