Se solo producessimo meno CO2…

Piero Vietti

Le agenzie di stampa non scriverebbero certe schede.

    Grazie a Cerazade, abbiamo recuperato un'importantissima e fondamentale agenzia per la nostra sopravvivenza in questi giorni di feroce global warming. Ne riportiamo il testo, evidenziandone i passaggi più arditi e sottolineando che, va da sè, se si producesse meno CO2 i giornalisti delle agenzie di stampa probabilmente non dovrebbero più scrivere certe cose. O no?

    Caldo/ Cos'è un'ondata di calore, i consigli per evitarla - scheda Bere acqua, vestirsi leggeri, non esporsi al sole Roma, 22 mag. (Apcom) - L'ondata di calore (in inglese heat-wave) indica un periodo prolungato di condizioni meteo estreme, con alte temperature e tassi di umidità relativa alti. Viene definita in base alle condizioni climatiche di una specifica area geografica. L'organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo) non ha dato una definizione standard. Pertanto, non esiste una soglia di rischio valida per tutte le latitudini. Le ondate di calore, oltre alla temperatura e all'umidità, sono definite in base alla loro durata. Periodi prolungati di condizioni estreme hanno un maggiore impatto rispetto a caldi molto intensi in giorni isolati. In Italia dal 2004 è operativo il sistema nazionale di sorveglianza, operante in 27 città, promosso dal dipartimento di Protezione civile, che dedica una parte apposita del proprio sito internet, aggiornata ogni mattina. Il sistema è coordinato dal ministero della Salute e i Comuni hanno il compito di diffondere informazioni a livello locale nei casi di emergenza.

    LE PERSONE A RISCHIO: A rischio sono soprattutto gli anziani e, tra questi, chi soffre di malattie cardiovascolari, ipertensione, patologie respiratorie o insufficienza renale. A rischio anche i non autosufficienti; chi assume regolarmente farmaci; i neonati e i bambini piccoli che rischiano disidratazione; chi fa esercizio fisico o lavora a lungo all'aria aperta.

    I SINTOMI: I sintomi di una ondata di calore sono i crampi, gli edemi, la lipotimia (perdita improvvisa di coscienza), lo stress da calore che si manifesta con malessere generale, disorientamento, nausea, tachicardia e vomito. Tutti elementi che possono preludere al colpo di calore, la condizione più grave, quando la capacità di termoregolazione dell'organismo è compromessa e può portare, con febbre a 40 gradi, all'iperventilazione, all'edema polmonare e allo shock. In questi casi è necessario il ricovero in ospedale. Unico accorgimento d'urgenza è quello di bagnare il corpo con acqua fresca e fare impacchi freddi sugli arti.

    COME EVITARE L'ONDATA DI CALORE: E' consigliabile evitare l'esposizione all'aria aperta tra le 12 e le 18, così come l'accesso ai parchi e alle aree verdi per i più piccoli e per gli anziani. Sconsigliata anche l'attività fisica nelle ore calde della giornata. Si consiglia di soggiornare solo per alcune ore in luoghi climatizzati ma senza abbassare troppo le temperature; mentre i ventilatori meccanici accelerano il movimento dell'aria ma non abbassano la temperatura ambientale. Il corpo, in sostanza, percepisce una temperatura inferiore, suda e questo fa aumentare il rischio di disidratazione. Sconsigliato l'uso del ventilatore quando la temperatura interna supera i 32 gradi: non è efficace.

    BERE MOLTA ACQUA E VESTIRSI LEGGERI: Per combattere gli effetti del caldo occorre bere molta acqua e mangiare frutta fresca: soprattutto pesche e meloni, ricchi di acqua. Gli anziani dovrebbero bere molto anche in assenza di stimolo della sete, con eccezione per chi soffre di epilessia o malattie di cuore, rene e fegato, o che hanno problemi specifici di ritenzione idrica. Evitare pasti pesanti e mangiare spesso. Attenzione alla conservazione di latticini, carni, dolci con creme e gelati. Evitare le bevande alcoliche. I vestiti devono essere comodi, leggeri, di cotone, lino o fibre naturali. Evitare le fibre sintetiche. All'aperto sono consigliati i cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere dal sole diretto. Usare creme solari con alto fattore protettivo. In auto, se parcheggiata sotto il sole, aprire le portiere e attendere una abbondante ventilazione prima di salire. Il climatizzatore andrebbe regolato cinque gradi sotto la temperatura esterna.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.