Calde notti (e giorni) a Londra

Piero Vietti

Agli inglesi piace caldo?

    Che il global warming sia anche (quando non soprattutto) un affare per certe industrie e molti governi (i quali possono tassare a piacimento i gas di scarico e le flatulenze delle mucche senza che la gente protesti, d'altra parte o è così o il mondo brucerà…) è cosa nota anche se non troppo detta. Il punto è quando certe previsioni si ritorcono contro gli stessi sostenitori della necessità di ridurre la CO2 per evitare il riscaldamento. Grazie a Maurizio Morabito leggiamo questo report catastrofico del governo britannico (rosso fuoco anche nell'impaginazione Internet, così per far caldo anche agli occhi). Con tutte queste emissioni la temperatura salirà, bisogna cambiare, diventare più verdi (occhio a non finire come la Spagna, però).

    Ma c'è un ma. Come ha scritto qualcuno, se le previsioni si avverassero, l'Inghilterra diventerebbe un paese mite, quasi come la Provenza francese (com'era peraltro qualche secolo fa). Quindi? Viva il global warming, e guai a dimnuire le emissioni. O no?

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.