Anche il Wall Street Journal si scalda

Piero Vietti

Cambi di stagione non è più solo.

    Oggi questo articolo occupava ben mezza pagina del Wall Street Journal. In breve: "E' cambiato il clima attorno ai cambiamenti climatici". Noi qui lo diciamo da tempo, ma dà sollievo leggerlo su un quotidiano così autorevole e certamente non "negazionista" sulla questione. Il succo è che sempre più scienziati e persone non credono che i cambiamenti climatici siano dovuti all'uomo. La "riscossa" parte dall'Australia che, proprio mentre l'America (a fatica) approva il piano per la riduzione delle emissioni di CO2, sta per cancellare il suo piano di riduzioni. Il merito (o la colpa) è anche di Steve Fielding, un politico australiano che per diverso tempo ha cercato di capirci qualcosa: non avendo trovato nessuno che sia riuscito a convincerlo veramente delle reali colpe dell'uomo nei cambiamenti del clima, ha votato contro il piano di "lotta" al global warming, temendo anche possibili perdite di posti di lavoro dovute alla "poco convincente scienza verde" (come accade in Spagna da tempo). Ma è tutta l'Australia che pian piano sta cambiando idea sull'argomento, anche grazie al successo di Ian Plimer (di cui abbiamo già parlato qua), un geologo autore di diversi libri "scettici" sull'argomento, l'ultimo dei quali, "Heaven and Earth" è già arrivato alla quinta ristampa.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.