Il clima al G8

Piero Vietti

Sorprese in vista?

    Accordo sul clima raggiunto al vertice G8 dell'Aquila. I Paesi del G8, si legge nella dichiarazione che e' stata approvata al termine della sessione sulla lotta ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo, si impegnano a limitare ''l'aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali". Ma non solo. Gli Otto grandi sottolineano anche la ''volonta' di condividere con tutti i Paesi l'obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione" e riaffermano il sostegno ''all'obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell'80% o oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni piu' recenti" come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni''. La dichiarazione, sottolineano fonti della presidenza italiana del G8, rappresenta ''un significativo passo in avanti'' in vista della conferenza di Copenaghen che si terra' a dicembre, anche grazie al sostegno degli Stati Uniti, che come ha sottolineato il presidente della Commissione Europea, Jose' Manuel Barroso, ''un anno fa non sarebbe stato possibile''. Ora, raggiunto il consenso tra gli Otto grandi, resta l'incognita della Cina e dell'India come ha rilevato il premier, Silvio Berlusconi, intervenendo proprio in occasione della sessione sul clima. ''Domani con India e Cina dobbiamo verificare il grado di intesa che si potra' trovare'', ha detto il presidente del Consiglio riferendosi all'incontro di domani del Mef (Major Economies Forum), cui partecipano il G8, il G5 e Indonesia, Australia e Corea del Sud.(Adnkronos)

    Chissà perché, ma qualcosa ci dice che Cina e India hanno pronta qualche sorpresa. Staremo a vedere. Per ora, le solite chiacchiere, che se messe in pratica potrebbero creare più danni che benefici.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.