Un altro bluff di Obama
Come resuscitare Copenaghen per dargli un'altra mazzata.
Obama e Hu Jintao resuscitano – dopo averlo affossato – il summit sul clima di Copenaghen. Giusto per dargli un'altra mazzata, forse più letale di prima. Probabilmente resosi conto della figuraccia mondiale che stava facendo dopo aver detto che a Copenaghen non si sarebbe deciso nulla sul clima, il verde presidente americano ha spiegato che no, in effetti alla conferenza sul clima di dicembre "il nostro scopo non è di ottenere un'intesa parziale o una dichiarazione politica, ma piuttosto un accordo che riguardi tutte le questioni su cui si andrà a negoziare e che abbia immediato effetto operativo".
Cioè? Aria fritta, al solito. Lo spiega su Repubblica Federico Rampini: dopo le proteste europee ecco arrivare una dichiarazione piena di belle parole. Peccato che Cina e America siano disposte a trovare sì un accordo, ma "non vincolante". Certo, Hu e Barack pensano sia necessario "agire per una riduzione significativa delle emissioni di gas serra e per rispettare questi impegni", ma senza un tetto stabilito questo impegno vuole dire tutto e niente, un classico degli accordi sull'ambiente da qualche anno a questa parte. Naturalmente, i limiti vincolanti saranno stabiliti nel prossimo incontro. O forse in quello dopo.
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