L'inverno del nostro scontento

Piero Vietti

Tocca al direttore del Met Office, che aveva previsto un "inverno tiepido".

    A forza di fare i catastrofisti si cominciano a fare brutte figure. Nel video qua sotto (segnalato anche da Climate Monitor) si vede il direttore del Met Office britannico, l'istituto considerato il più titolato a parlare di tempo e clima e a fare previsioni, messo in difficoltà da un giornalista della Bbc che gli chiede conto delle previsioni alquanto sballate del suo istituto: "Avevate previsto un'estate rovente ('barbecue summer') e nessuno l'ha vista, a fine novembre avete detto che questo sarebbe stato un inverno tiepido (nella foto, la Gran Bretagna vista dal satellite in questi giorni, ndr). Come la mettiamo?". Il direttore del Met Office (che da tempo ha votato la sua opera alla causa del riscaldamento globale di origine antropica) abbozza dicendo che il suo istituto gode di fama internazionale. Ci mancherebbe. Poi spiega che un conto sono le previsioni sul breve periodo e un altro quelle sul lungo. Bene, incalza il giornalista, e allora com'è che nessun modello aveva previsto che dal 1998 le temperature non sarebbero più salite? La risposta è un capolvaro di faccia tosta: "They did!", lo hanno fatto. Ah sì? E allora com'è che ogni anno ci sorbiamo previsioni catastrofiche su "barbecue summer" e inverni senza ghiaccio e neve? Ci staranno mica prendendo per i fondelli? Non lo so, certo è che un'intervista del genere suona come un sinistro scricchiolio nella grande impalcatura del global warming.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.