Meno caldo del previsto. Il modello è nudo

Piero Vietti

Nuove scoperte spiegano che secondo i modelli doveva fare molto più caldo di quello che ha fatto. Ma pensa un po'.

    Fa piacere leggere sul Corriere.it di oggi quello che avevamo scritto un paio di giorni fa. La cosa interessante dell'articolo del Corriere è però nella seconda parte:

    In uno studio che sarà prossimamente pubblicato dal Journal of Climate, rivista dell'American Meteorological Society, si evidenzia che, in base ai modelli attuali, dall'inizio dell'era industriale a oggi l'immissione nell'atmosfera di anidride carbonica avrebbe dovuto provocare un aumento della temperatura ben più alto di quello effettivamente registrato. Rispetto alla quantità di CO2 emessa, la temperatura sarebbe dovuta aumentare di 3,8 gradi Fahrenheit (2,11 gradi Celsius), invece è aumentata di 1,4 gradi Fahrenheit (0,78 °C). Secondo gli autori dello studio, guidati da Stephen Schwartz del Brookhaven National Laboratory, ciò è dipeso dall'interazione di due fattori: 1 - la Terra è meno sensibile all'aumento dei gas serra di quanto ipotizzato. 2 - la riflessione dei raggi solari dovuta al pulviscolo atmosferico sta facendo diminuire il riscaldamento. Una terza possibilità è l'inerzia maggiore del previsto del riscaldamento dovuto ai gas serra, anche se gli ultimi studi hanno fatto calare il ruolo di questo ultimo fattore.

    Occorre aggiungere qualcosa?

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.