Basta politica e previsioni ad minchiam

Piero Vietti

L'Ipcc andrebbe riformato, dicono un po' di esperti. Basta politica e previsioni a caso.

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    Premessa: qui si dubita sempre un po' degli esperti, ma pare che l'Ipcc (il panel di scienziati finanziato dall'Onu per studiare l'impatto dell'uomo sul clima) non abbia finito di tribolare. Un gruppo di scienziati da tutto il mondo ha infatti spiegato che "l'acclamato comitato che studia il global warming necessita una guida più forte e cambiamenti radicali". Il panel vincitore del Nobel per la Pace 2007 insieme con Al Gore dovrebbe "fare previsioni solo quando ha prove solide e non fare pressioni politiche". Una bel colpo sulla testa del sempre più politicizzato Ipcc, che negli ultimi tempi più che fare scienza faceva affari e cercava di imporre le politiche ambientali ai paesi di mezzo mondo. Il tutto vendendo come "certe" le sue previsioni "probabili" in base a modelli matematici. Il gruppo di esperti ha anche detto che "tutto sommato l'Ipcc non ha fatto un lavoro così cattivo", ma serve una riforma: cambio di direzione, maggiore apertura e cambio frequente dei suoi vertici. Questo per evitare che il giro di affari che circola attorno ai discorsi sul clima faccia diventare questi studi molto politici e poco scientifici. Come la mettiamo?

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.