Grandi migrazioni e grandi confusioni
Sky, clima e luci della città.
A ottobre Sky offre ai suoi abbonati un documentario afascinante: "Great migrations", due anni e mezzo di riprese per documentare le migrazioni di tantissime specie animali. Sulla rivista Sky Life al documentario è addirittura dedicata la copertina. Nelle sei pagine interne dedicate a "Great migrations" si parla naturalmente di cambiamenti climatici. E, come spesso accade, lo si fa a sproposito. Cito dall'intervista al famoso etologo Danilo Mainardi che accompagna la presentazione del documentario:
Che scenario si prospetta per le specie che trovano il proprio habitat distrutto o drasticamente trasformato dai cambiamenti climatici?
"La situazione è piuttosto grave. Molte specie sono costrette ad attraversare zone impercorribili, oppure a rimanere confinate nei parchi nazionali. Anche questo può portare all'estinzione. I cambiamenti climatici impongono agli animali di aggiornare le proprie rotte. Purtroppo non tutte le specie lo sanno fare".
L'inquinamento luminoso, ad esempio, è dannoso per gli uccelli?
"Molti uccelli, soprattutto quelli piccoli, sono migratori notturni e utilizzano il cielo stellato per orientarsi. Ma le grandi fonti luminose rendono difficoltoso il viaggio: gli uccelli ne vengono attratti, si disorientano e finiscono per morire".
Ora, qualcuno mi sa spiegare che connessione c'è tra cambiamenti climatici, parchi nazionali e inquinamento luminoso? Perché, dopo avere parlato di cambiamenti climatici, l'intervistatore cita come "esempio" l'inquinamento luminoso, che con il clima non c'entra una beneamata mazza? Non è che come al solito si fa tanta confusione tra un problema reale che si può risolvere (l'inquinamento) e un problema di cui non siamo certi nemmeno delle cause (i cambiamenti climatici)?
Molto modestamente, di questa pericolosa e spesso voluta confusione si era già parlato qua.
Il Foglio sportivo - in corpore sano