Ci siamo persi qualcosa?

Piero Vietti

Alla fine di questo post c'è una notizia che ci eravamo persi.

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    Per chi non lo sapesse (dopo le ultime scottature i media parlano sempre meno di queste kermesse), fino a pochi giorni fa era in corso l'ennesimo tavolo di preparazione al prossimo tavolo di preparazione al prossimo incontro di preparazione al convegno sul clima di Cancun. Come sempre, i risultati raggiunti sono stati enormi:

    Secondo la segretaria esecutiva dell'Unfccc, Christiana Figueres, i Climate change talks di Tianjin hanno dato nonostante tutto dei risultati positivi, visto che alla fine è uscito fuori un testo che contiene dei progetti di decisione per la Conferenza di Cancun che si terrà dal 29 novembre al 10 dicembre in Messico.

    La Figueres non è pessimista, però, e incarna il karma del diplomatico che parla di clima: meglio un nulla di fatto oggi che un accordo domani. Spiega:

    "Durante questa settimana i negoziatori internazionali non sono pervenuti ad un accordo per sapere come allocare i 30 miliardi di dollari del 'fondo quick start' per sostenere i Paesi in via di sviluppo, ma lo raggiungeremo a Cancun".

    E come no.

    Ma la cosa più divertente da annotare, è la ramanzina che gli Stati Uniti hanno fatto alla Cina, come sempre poco attiva nella riduzione delle emissioni: "Vi comportate come se l'accordo di Copenaghen non esistesse", hanno detto ai cinesi. Perché, a Copenaghen è stato raggiunto un accordo? Questa proprio non la sapevo.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.