Ossessionati o più intelligenti?
Il mondo ossessionato da Facebook è più intelligente grazie a Google?
Gira in rete questo video qua sotto nel quale, in pochi secondi e con qualche numero, si spiega che viviamo in un mondo ossessionato da Facebook. Controllare il proprio profilo come prima cosa appena svegli è la nuova preghiera laica del mattino per milioni di utenti, e secondo l'autore del video in tanti parlano più sul social network creato da Zuckerberg che nella vita reale.
Da una parte è inquietante, vero, dall'altra c'è ad esempio il dato sempre più crescente di chi trova news su Facebook (l'abbiamo sempre detto: i giornali non moriranno mai, si evolveranno in modalità diverse), tanto che Fb è una delle principali sorgenti di traffico per tutti i quotidiani on line.
Insomma, "sempre connessi" non vuol dire per forza essere più stupidi, asociali o fuori dalla realtà.
Ieri sulla Stampa Derrick de Kerckhove, uno dei massimi esperti di comunicazione su Internet, spiegava che
"la generazione 'always on' (sempre connessa, ndr) è caratterizzata dall'essere costantemente raggiungibile grazie al proprio dispositivo mobile. Vive in una condizione di fiducia e disponibilità, in una sorta di dialogo incessante con il mondo. E' anche una generazione iperstimolata, composta da drogati di informazione e connessione che hanno bisogno di far circolare e ricircolare informazioni dalla mente biologica a quella delle reti. Costruisce la propria identità online attraverso i social media e vive dell'eccellente reputazione che riesce a procurarsi curando il proprio profilo e i propri contatti. E' quasi letteralmente 'inserita' nella mente accresciuta".
Forse de Kerckhove è un po' troppo idealista (c'è gente davvero alienata che vive la Rete, anche se non vedo troppa differenza da chi è alienato nel "mondo reale"), ma mi sento di condividere la sua risposta alla famosa domanda posta dall'Atlantic qualche anno fa: Google ci rende più stupidi?. "Stupido è chi non usa Google". Che ne dite?
Il Foglio sportivo - in corpore sano