Che fine farà l'Università italiana?
Oggi sui giornali ci spiegano che l'Università italiana è in crisi, le iscrizioni sono in calo. I problemi? Far studiare i figli costa e il lavoro è sempre più difficile da trovare, quindi lo si cerca subito dopo il diploma e non dopo 3 o 5 anni.
Sorvolando sul fatto che c'era addirittura chi non voleva alcuna riforma (questi dati sono il frutto dell'Università prima di Gelmini, non colpa del ministro dell'Istruzione), ci sono eccezioni interessanti: crescono gli iscritti negli atenei privati e trova lavoro chi studia in facoltà a numero chiuso. Aggiungendo delle borse di studio serie e una valutazione ben fatta degli atenei, non è forse questo un inizio di strada da seguire? Anche perché la qualità c'è, se è vero che chi va all'estero trova lavoro facilmente (e viene pagato di più).
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