Tutti i dubbi sulla guerra in Libia
Su giornali e siti italiani di oggi.
Poco entusiasmo e qualche dubbio sull'impiego delle nostre forze militari e sull'intervento in generale in Libia. Giornali e siti italiani riflettono le ambiguità di una decisione presa forse troppo tardi e forse nel modo sbagliato. Sorvolando sull'imbarazzante silenzio dei pacifisti nostrani (avete visto qualche bandiera della pace ai balconi? Io no) e notando come di colpo alla sinistra questa guerra piace, segnalo alcuni editoriali che, sebbene da posizioni diverse, contengono tutti dubbi ben motivati sull'intervento militare.
Oltre a Giuliano Ferrara sul Giornale di ieri, oggi c'è Vittorio Feltri che su Libero parla di "Guerra da matti"; Angelo Panebianco sul Corriere scrive che l'Italia è quella che rischia più di tutti in questa operazione e denuncia "l'irresolutezza strategica imbarazzante" di Obama; diversa l'analisi di Lucia Annuziata sulla Stampa, la quale sostiene che questa "è una guerra tutta americana", il tentativo degli Stati Uniti di sottrarre a una stanca Europa il controllo del Mediterraneo per entrare in Africa, là dove i cinesi da qualche tempo stanno prendendo tutto; da leggere il commento di Massimo Introvigne, che sul quotidiano cattolico on line La Bussola esprime più di una perplessità sulla guerra: non che non si debba combattere, ma che si finisca al più presto. Una posizione non dissimile da quella "ufficiale" della chiesa cattolica. E se sul Giornale di oggi Magdi Allam dice di fare attenzione agli estremisti, sulle stesse pagine Marcello Veneziani scrive che "l'attacco militare è un errore di cui pagheremo le conseguenze".
Infine non potete non leggere questa analisi del New York Times, dal titolo inequivocabile: "Target in Libya Is Clear; Intent Is Not".
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