Buone notizie (tutto sommato) dal Nyt
100.000 e tutti nuovi.
Il New York Times ha annunciato che nell'ultimo anno il profitto netto del gruppo è crollato del 57,6 per cento, attestandosi a 5,5 milioni di dollari a causa della "debolezza prolungata del mercato pubblicitario Usa". Mentre i ricavi complessivi sono scesi del 3,6 per cento e ammontano a 566,5 milioni (qui la sintesi dell'articolo in italiano). Come notava su Twitter Marco Bardazzi, caporedattore della Stampa (e autore del saggio "L'ultima notizia"), "i tempi duri della stampa non sono finiti, anzi".
Verissimo, il mondo dei media cartacei non se la passa bene da tempo, e il fatto che un colosso come il Nyt soffra così ne è la prova. Ma c'è una buona notizia, che ancora una volta illumina la via che anche il Foglio nel suo piccolo ha già intrapreso da un po', e che secondo me (e altri più autorevoli di me) sarà il futuro del mondo dell'informazione: in tre settimane il Nyt ha infatti totalizzato 100.000 nuovi abbonati alla versione on line. A differenza del Foglio, che ha alcuni contenuti a pagamento e altri gratis tutti i giorni, il quotidiano americano dà la possibilità di leggere fino a un massimo di 20 articoli gratis in un mese. Dal ventunesimo, scatta la richiesta di abbonamento. Che in tanti stanno sottoscrivendo, dunque.
Il web funziona e sta bene, dunque: anche la pubblicità on line del gruppo è salita del 4,5 per cento (quella del cartaceo è scesa del 7,5, in compenso). Altre esperienze simili (gratis+a pagamento) hanno già funzionato. Bisogna avere le forze per resistere, certo, ma la qualità di certo lavoro (premessa necessaria per chiedere ai lettori di pagare) non può che averla vinta.
Il Foglio sportivo - in corpore sano